giovedì 9 giugno 2011

L'urgenza di un Nuovo Ulivo e un appello per i Referendum

I ballottaggi di Milano, Napoli, Cagliari, Trieste e di tutte le altre realtà comunali e provinciali hanno sancito una vera e propria batosta per il governo di centro-destra guidato da Silvio Berlusconi, questo è un dato che ormai nemmeno il Capezzone o il Sallusti di turno pensa di poter smentire, l'alleanza PDL-Lega Nord anche se alleata ad altre formazioni minori (come La Destra di Storace o i vari soggetti sudisti e neo-democristiani come il micro-partito di Pionati o quello più sostanzioso di Miccichè) è minoranza nel Paese, le Elezioni e tutti i Sondaggi nazionali dicono questo.

Queste elezioni sono una grande Lezione (se mi permettete il gioco di parole), prima di tutto una grande Lezione per il nostro sistema politico tutto : puoi vincere cavalcando il consenso e le "paure" della gente ma a lungo andare se non governi mettendo mano ai problemi reali specialmente quelli economici e sociali il consenso ti si ritorce contro.

Questa Lezione il centro-destra italiano non l'ha mai imparata e non vuole impararla nemmeno dopo questa sconfitta storica : parlano di Primarie (fino all'altro ieri derise al limite dell'insulto, quando le utilizzava il centro-sinistra), di improbabili riforme fiscali (che a quanto pare si tradurranno in timidissime scelte sull'Irpef controbilanciate da aumenti sull'Iva), hanno perfino nominato Angelino Alfano Segretario Politico Nazionale, una potrona in più nell'organigramma già complesso del Popolo della Libertà che assomiglia sempre di più all'ultima DC, quella delle mille correnti non più unite alla ricerca di un compromesso ma in guerra tra loro per la sopravvivenza nel dopo-Berlusconi, e quindi per ora c'è la pezza-Alfano ma più in la vedremo sempre di più Alemanno e Formigoni pronti a raccogliere il primo l'ala ex-AN scontenta in una ottica di ricongiungimento con FLI, l'altro pronto a farsi portavoce dei moderati cattolici e forzisti in vista di riallacciare i ponti con Casini, strategie all'insegna della tattica politica senza un minimo orizzonte politico e sostanziale per il Paese.

Alla fine insomma, doveva essere la "verifica interna" del Pd vagheggiata da Veltroni e invece a tenere banco nel dopo-elezioni è lo scontro correntizio all'interno del PDL tra scajoliani, tremontiani, berlusconiani non pentiti, ex-An di La Russa, ex-An di Matteoli, il gruppo di Pisanu, gli Alemanniani, il gruppo di Frattini e della Prestigiacomo ecc ecc... un bel circo dove a farla da padroni sono ovviamente i pagliacci e gli incantatori di serpenti.

La Lezione il centro-destra non l'ha capita e ha imboccato una via pasticciata e confusa per tentare di risalire la china in vista delle Elezioni politiche con l'incognita Lega che appare sempre più sofferente, ma il centro-sinistra avrà capito la Lezione ?

Il centro-sinistra e in particolare il Partito Democratico ha capito che bisogna pensare a costruire una Alternativa Credibile basata sui contenuti e sull'affidabilità e non sulle sigle partitiche ? Affidabilità e credibilità sono state le armi vincenti di un grande esperimento politico, quello dell'Ulivo, il centro-sinistra deve ripartire ancora una volta da li.

Perchè a Milano Pisapia, a Napoli De Magistris, a Cagliari il giovanissimo Zedda, hanno portato a casa un risultato di queste proporzioni ? Perchè si sono dimostrati "affidabili" e "credibili", hanno ricevuto il sostegno incondizionato dei Partiti e hanno letteralmente fatto "sposare" ceto politico e società civile.
I Partiti non si sono fatti fare la lezioncina dalla Società Civile, non si sono fatti scavalcare ma sono stati attenti ascoltatori degli umori del popolo della Sinistra e dell'elettorato in generale, alcuni fin dalla prima ora (Sinistra Ecologia e Libertà vincendo le Elezioni Primarie con Giuliano Pisapia e Massimo Zedda, l'Italia dei Valori puntando con forza e decisione su De Magistris), altri si sono accodati in seguito ma prestando un impegno alla causa fondamentale e trainante (il Partito Democratico, Bersani in primis).

Gli Elettori hanno fatto il resto e in alcuni casi hanno fatto anche di più, e parlo in particolar modo del tanto leggendario "elettorato moderato", quello che erroneamente viene percepito come "proprietà" del Terzo Polo, quella fascia (larga ed importante) di persone non si sono fatti incantare dalle profezie apocalittiche della Lega Nord a Milano ("Zingaropoli", "sinistra delle tasse", "Pisapia costruirà una grande Mosche" ecc...) o dal richiamo di Lettieri a Napoli (il candidato del Pdl ha avuto il coraggio di chiedere i voti moderati e contemporaneamente farsi accompagnare per tutta la legislatura dal camorista Cosentino), ma hanno scelto di schierarsi con l'Alternativa, ripeto, credibile ed affidabile.

La Lezione temo però che non sia stata capita fino in fondo neanche dal centro-sinistra, la recente Direzione del Partito democratico mi ha deluso, dinanzi al repentino (ma positivo) cambio di linea del Partito sui Referendum mi sarei aspettato un altrettanto repentino e deciso cambio di linea sulle Alleanze, continuare a tenere il piede in due staffe, continuare a pensare di poter mettere contemporaneamente sullo stesso vascello Fini, Casini, Rutelli, Di Pietro e Vendola dimostra che il partito di Bersani non ha ancora una idea chiara su cosa fare tra due anni, quando il nodo andrà sciolto per forza di cose.

Cercare una alleanza con l'Udc di Casini o con l'Api di Rutelli e Tabacci (chiamato da Pisapia a Milano a fare l'assessore al Bilancio, una mossa ottima), non è reato e lo stesso Nichi Vendola lo dice nella recente intervista al Corriere della Sera ma continuare a rimandare la costruzione della coalizione di base, ovvero quella progressista, quella formata da Pd, Idv e Sel, il Nuovo Ulivo è senz'altro un gravissimo errore.

Ha ragione Nichi Vendola quando, polemizzando con Bersani, dice che nella futura coalizione nessuno può mettersi in cattedra, ha ragione Antonio Di Pietro quando dice che bisogna far presto perchè bisogna convincere e far abituare i cittadini all'idea che un altro Governo è possibile.

Ha ragione anche Massimo D'Alema quando invita il Terzo Polo a decidersi, a sciogliere il nodo della alleanze, ma il punto rimane che una ipotetica trattativa con il Terzo Polo (tutto tranne che facile ma complicatissima e da rompicapo sul fronte programmatico viste le tantissime divergenze, Referendum in primis) non va continuamente invocata quando non si è nemmeno fatto un tavolo con chi l'Alleanza la chiede quasi implorandola da mesi, ovvero con Sinistra Ecologia e Libertà e con l'Italia dei Valori.

Se il Pd si darà una mossa e farà partire il processo per 1) una nuova coalizione 2) un programma chiaro e riformista e 3) consultazioni primarie per la leadership, io vedo un futuro migliore per questo paese, un futuro con un Nuovo Ulivo pronto a raccogliere i cocci dell'Italia Berlusconizzata (perchè purtroppo in Politica chi rompe paga alle elezioni ma i cocci li lascia a chi vince) e a ricostruirne le fondamenta nel solco della Costituzione, se cosi non sarà non potrà che andare peggio con alleanze confusionarie e governi traballanti.

Detto questo, ovviamente invito tutti i lettori e gli elettori (di sinistra, centro e destra) a votare 4 SI convinti il 12 e 13 Giugno, per una volta che riusciamo ad entrare nel Palazzo e a sconvolgere i piani dei poteri forti (come la Confindustria a cui fa gola la brutale privatizzazione dell'acqua), svegliarci la mattina e andare a fare grandi scelte per il futuro del Paese non sarà un sacrificio ma una grande gioia.