mercoledì 30 marzo 2011

Il Governo della Vergogna, tra Lampedusa e Saverio Romano

Fare un articolo contro il governo Berlusconi in questi giorni, in queste settimane non è mai stato cosi facile, è un dato di fatto.

Il governo Berlusconi IV è il peggior governo della Storia della Repubblica , e anche questo mi dispiace per i berlusconiani più accaniti , è un dato di fatto.

Solo oggi si è consumato l'ennesimo show del nostro Presidente del Consiglio, in quel di Lampedusa, solo pochi giorni fa si è fatto Ministro dell'Agricoltura l'ennesimo indagato, tal Saverio Romano.


Solo poche ore fa la maggioranza ha effettuato l'ennesimo blitz (invertendo l'ordine del giorno) sulla Giustizia per mandare definitvamente in soffitta il processo Mills.

Partiamo da Lampedusa e dal comizio da circo tenuto dal Cavaliere : prima di tutto bisogna dire che il repertorio da Uomo dei Miracoli è stato un pò rivisitato, in peggio naturalmente, oltre ai soliti "ho comprato una villa qui, anche io sono di Lampedusa" (e fanno tre dopo L'Aquila e Terzigno) e "Lampedusa porto franco, non pagherete le tasse per risarcimento" (come a L'Aquila ? se si, i Lampedusani farebbero bene a cominciare a tirare fuori dalla tasca il portafogli) per non parlare delle tempistiche record "48 massimo 60 ore" per prima controllare e poi imbarcare migliaia di immigrati sulle Navi (come a Napoli ? che tempo tre giorni ed era tutto a posto ?) , ma questa volta è andato proprio oltre "costruiremo un casinò" evviva ! E la tournèè di Lele Mora e Corona che si riappacificano non c'è ?

Probabilmente Berlusconi non si sforza neanche più di sembrare credibile, tutto quello che gli passa per la mente dice e al 99% delle volte sono ovviamente falsità, bugie e promesse che non manterrà per questo i Lampedusani farebbero bene ad aspettare prima di applaudire, chiamino prima gli amici Napoletani ed Aquilani, si informino su quanto sono corte le gambe delle bugie di Silvio novello "Pinocchio" (scusaci Collodi, hai ragione Pinocchio aveva dignità ed intelligenza).

A Lampedusa si è consumata una tragedia umanitaria e morale, ci sono stati due vittime ed un carnefice : i Lampedusani in primis tra le vittime, che nella loro notevole differenza culturale (questa si!) con certi "padani" si sono sobbarcati un peso enorme che poteva essere facilmente sopportato in eque parti dalle Regioni italiane e poi dall'Unione Europea, vergognosamente assente (però mi chiedo, come facciamo a puntare il dito contro l'UE se poi è il NOSTRO governo che è stato latitante per primo ?) che sono arrivati a sostituire lo Stato italiano nelle funzioni più semplici e più umane (assicurare un pasto a questi poveri migranti) e ovviamente gli Immigrati stessi oggetto di puro squadrismo mediatico da parte delle Televisioni di regime intenti a riprenderli mentre sono inattivi (ma cosa dovrebbero fare ?).

Il carnefice si chiama Governo Berlusconi o meglio ancora Ministro dell'Interno Roberto Maroni, fino a quando si tratta di firmare accordi con la Libia per aiutare Gheddafi a non far arrivare gli Immigrati a Lampedusa il Ministero dell'Interno è sembrato intoccabile e stroardiariamente efficiente, quando si tratta di scontrarsi con i problemi reali la macchina del governo Berlusconi si inceppa puntualmente creando dolore e disagio.

I governi seri e per bene non si comportano cosi, come ha ricordato Bersani a Ballarò ieri sera nel 1999 arrivarono 30.000 migranti dal Kosovo (il triplo di quelli tunisini), questa completa disorganizzazione non ci fu, si congiugarono EFFICIENZA e SOLIDARIETA' e la macchina del governo dell'Ulivo funzionò a dovere.

Solo pochi giorni fa ad AnnoZero Massimo D'Alema proposte di aprire l'ex-base missilistica statunitense di Comiso che può ospitare in condizioni dignitose quasi 10.000 persone, il governo come ha risposto ? con le Tendopoli, e poi si chiede il confronto e l'appoggio dell'opposizione ?

Sulla questione Lampedusa il governo Berlusconi ha compiuto un vero e proprio delitto di quei due principi che ben riuscirono all'Ulivo, efficienza e solidarietà, scordandosi della prima e rinnegando la seconda.

Ma in una situazione del genere, con un governo cosi inetto su grandi temi di Politica Estera ed Immigrazione, un governo che fa Ministro dell'Agricoltura l'ex-UDC Saverio Romano oggi illuminato "responsabile" indagato per MAFIA, un governo che approfitta dell'indecenza di Lampedusa per forzare la mano sulla Prescrizione breve per gli incensurati che rischia di far cadere tanti processi e far scampare la galera a tanti criminali, che senso ha la domanda "ma perchè hanno contestato il ministro la Russa al di fuori di Montecitorio con un lancio di monetine ?" La risposta è facilmente intuibile.

Mandiamoli a casa, il più presto possibile, spazio alle persone Serie e Per Bene.

sabato 26 marzo 2011

Al convegno di AreaDem prove di Alleanza Costituzionale


Il primo a lanciare l'idea di una "Alleanza Costituzionale" di tutte le opposizioni per superare il berlusconismo fu proprio Dario Franceschini, ex-segretario del Partito Democratico (un passato nella sinistra Dc, nei cristiano sociali, nel Partito Popolare, nella Margherita), ad oggi capogruppo alla Camera dei Deputati e leader della corrente interna di AreaDem, comunità politica che nel Congresso del 2009 si era appunto riunita attorno alla sua candidatura per la rielezione a Segretario, donne e uomini provenienti in gran parte dalla Margherita ma anche dai Ds, basta pensare al ruolo attivo di Piero Fassino (ultimo segretario della Quercia ) come Coordinatore di quella che era la Mozione Franceschini.

A quella proposta seguirono quelle praticamente identiche del segretario Pierluigi Bersani e di Massimo D'Alema, proprio su questo riallinearsi di AreaDem alla maggioranza bersaniana si creò la frattura interna alla minoranza che portarono Veltroni, Fioroni e Gentiloni a creare MoDem, insomma il Pd non si smentisce mai e quando si tratta di dividersi lo sa fare egregiamente.

L'idea di Franceschini di una Alleanza Costituzionale comunque rimane la linea di AreaDem e di fatto la linea ufficiale del Pd che può riassumersi in pochi passaggi abbastanza chiari nella forma, difficilissimi da attuare nella pratica : alleanza elettorale larga di tutte le opposizioni al berlusconismo, parlamentari (Pd, Idv, e Terzo Polo) ed extraparlamentari (sinistra più o meno radicale), governo costituente che rimodelli il Sistema politico su basi europee, costringa l'anomalia del Berlusconismo e del populismo plebiscitario a non attecchire più anche tramite una buona legge sul conflitto di interessi ed infine un governo che affronti la crisi economica con un Piano per il Lavoro e la Crescita (utilizzando le parole di Bersani), passata questa legislatura ricostituente le forze "diverse", i progressisti e i moderati , torneranno a ricoprire i loro ruoli alternativi.

Il ragionamento sulla carta non fa una grinza, ma appena si mettono assieme qualche tema concreto sul piatto questa grande alleanza sembra di fatto essere fragile, facciamo qualche esempio 1) Riforma Gelmini, Futuro e Libertà e l'Api di Rutelli hanno votato la riforma, l'UDC ha criticato la mancata copertura, il PD, l'IDV e le sinistre extraparlamentari l'hanno fortemente criticata nel merito, se si va al governo la si cambierà o no ? 2) Collegato Lavoro che ha introdotto l'Arbitrato introducendo forti limitazioni all'articolo 18, tutto il Terzo Polo l'ha votato in blocco assieme al Governo, il PD, l'IDV e le sinistre extraparlamentari l'hanno fortemente criticato nel merito, se si va al governo lo si cambia o no ? 3) Acqua Pubblica, il decreto l'ha fatto proprio un finiano, Andrea Ronchi, tutto il Terzo Polo è a favore della privatizzazione, il PD ha preso una posizione ambigua, l'IDV, i Giovani Democratici, centinaia di circoli del PD e le sinistre extraparlamentari hanno promosso il referendum, se si va al governo si modifica il decreto qualora non passasse il referendum ? Un bel rompicapo non c'è che dire.

Sul piano delle riforme istituzionali poi non è che vada meglio, il PD ufficialmente propone una sorta di modello francese per quanto riguarda la legge elettorale ma non è molto incline al semi-presidenzialismo, D'Alema, Casini, Rutelli, Vendola e Ferrero sono per un sistema proporzionale alla tedesca e per un forte parlamentarismo, Fini e Veltroni al contrario sono per un bipolarismo maggioritario che non disdegna il Presidenzialismo tout-court, insomma che questa Alleanza Costituzionale riformi in 5 anni (sempre se il risultato elettorale gli da la forza di reggere in Parlamento 5 anni) l'impianto istituzionale del Paese, chi scrive ha qualche dubbio.

Comunque la proposta è sul campo quindi inutile snobbarla, ne hanno discusso al convegno di Area Democratica Fausto Bertinotti, oggi vicino a Sinistra ecologia e libertà, Pier Ferdinando Casini leader dell'UDC e lo stesso Franceschini, nella stessa occasione è intervenuto anche Bersani ribandendo che la linea del Pd non cambia assicurando che le rilevazioni parlano di una Alleanza in grado di vincere e bene sia alla Camera che al Senato (e non si può dargli torto dato che una Alleanza del genere in più sondaggi sfiora o supera il 50% dei voti).

La Tavola Rotonda tra i 3 esponenti è molto interessante (ed è possibile vederla sul sito di AreaDem), tratta ovviamente i temi dell'attualità ed è possibile scoprire addirittura un Bertinotti meno pacifista di quanto ci si aspetti che loda comunque la politica estera di Obama, ma sotto il profilo più politico e strategico le posizioni anche in questa occasione difficilmente coincidono o si avvicinano.

Bertinotti ne parla da tempo e ribadisce anche qui che la teoria delle due sinistre (una riformista, una radicale), che lui stesso aveva portato avanti negli anni 90 (quando all'epoca i soggetti erano il Pds di D'Alema e la sua Rifondazione comunista) è ormai un ferrovecchio, di sinistra bisogna ricostruirne una e l'ex-Presidente della Camera proietta questa ricostruzione nel campo europeo auspicando un luogo comune di dibattito e confronto di tutte le forze della Sinistra europea, dai Laburisti inglesi allla Linke tedesca, un obiettivo senz'altro ambizioso ma che con l'Alleanza costituzionale poco ha a che vedere ma si tratta nella sostanza di una vera e propria sfida (di cui Vendola è ormai il condottiero indiscusso) al Partito Democratico basato sulla presa d'atto che quel progetto è fallito e che Pd e Sinistra ecologia e libertà devono ricostruire un soggetto comune in seno alla Sinistra europea (ed il Pse pare essere il prossimo obiettivo del Presidente della Puglia).

Casini non ha fatto altro che ribadire la sua legittima posizione anti-bipolarista moderata, una sorta di "rispetto reciproco a debita distanza" tra l'Udc e il Pd che gli fa onore sotto il profilo della coerenza ma sotto il profilo della tattica il leader dello Scudo Crociato sembra ormai un leader che non sa che pesci pigliare e che di fatto non esalta nemmeno la nuova esperienza (che già puzza di esperimento "soffocato nella culla") del Terzo Polo (che non nomina mai), tiene aperte tutte le porte ma se un minuto prima è li che attacca la deriva plebiscitaria di Berlusconi un minuto dopo lancia frecciate a Renzi e Vendola che , secondo Casini, di quel modello ormai si sono appropriati (dimenticandosi però che nel simbolo dell'Udc il suo cognome cosi come in quello di Sel è bene in vista).

Franceschini dal canto suo soffre il fatto di avere l'ultima domanda ed è li che lancia la provocazione benevola a Casini dicendogli di capire la loro strategia di scegliere le alleanze all'ultimo minuto in base alle convergenze del contesto ma allo stesso tempo gli dice di scegliere la prima volta il Pd e poi di valutare alla fine del nuovo percorso comune gli esiti, sorrisi generali e poi fine della Tavola Rotonda.

Chi scrive non è contrario a priori ad una Alleanza con il Terzo Polo, purchè sia inclusiva (e non esclusiva di Sel, Idv e delle altre forze della sinistra), anzi rispetta la decisione di Bersani, di Franceschini e di D'Alema di spingere su questo terreno anche per far emergere le contraddizioni nel Terzo Polo ma più si ritarderà nella chiarezza e nella trasparenza di questo progetto, più tardi verrà convocato questo benedetto tavolo dell'Alleanza Costituzionale e più lontana sarà la fine del Berlusconismo, il Pd come primo partito dell'opposizione ha il dovere di convocare il tavolo delle Opposizioni cosi gli elettori del centro-sinistra e del Terzo Polo potranno vedere chiaramente chi è che si alza per primo e chi rimane.

venerdì 25 marzo 2011

Gino Strada ad AnnoZero e la mancanza di rappresentanza per la comunità pacifista

AnnoZero, la trasmissione televisiva in onda ogni Giovedi su Rai Due e condotta da Michele Santoro, ha sempre qualcosa che vale la pena vedere o ascoltare.

Perchè sicuramente si ha difficoltà a non tapparsi le orecchie quando parlano i vari La Russa, Castelli e Santanchè oppure quelli che si sono scoperti guerrafondai dalla sera alla mattina come l'ex-segretario del Pd Walter Veltroni ma poi c'è sempre qualcuno che riesce ad elevare la qualità media del programma, spesso e volentieri sono proprio i servizi dei collaboratori di Santoro (i Formigli, i Ruotolo) , ieri sera è stato Gino Strada, inutile star qui a raccontare chi è, l'importante è riflettere su cosa ha detto il fondatore di Emergency.

Prima di tutto non ha detto nulla di nuovo, Strada è una persona coerente, ha detto quello che pensa sulla disumanità della Guerra forse con le stesse identiche parole utilizzate in altri contesti, in altri conflitti, in altre tragedie, ma l'importanza sta proprio nell'averle dette quelle parole di ferma, dura, nuda condanna, "la guerra non è mai una necessità, è sempre una scelta" non è un slogan, è una frase ricchissima che però nella condizione mediatica attuale sprofonda nell'abisso di stupidaggini vomitate dal Ministro La Russa o dall'incoerenza evidente di Veltroni.

Il fatto che queste frasi semplici ma cariche di significato le debba dire , convincente ma isolato, Gino Strada segna la misura in cui è ridotta oggi la sinistra italiana sui grandi temi della Politica Estera.

Gino Strada non è un politico, Gino Strada è un chirurgo ma che al contrario di alcuni politici (non tutti ovviamente, chi scrive ritiene l'anti-politica peggiore della pessima politica) possiede ancora degli ideali, ideali come pace e solidarietà che sono nel cuore e nella testa (ragione ed emozione) del popolo della sinistra e del centro-sinistra italiano, senza distinzioni tra riformisti e radicali, laici e cattolici, liberali e socialisti.

Ma come mai in questi giorni di Raid sulla Libia le bandiere arcobaleno non sventolano sui balconi ? Come mai le forze politiche non si fanno sentire con forza su questi temi ? Come mai su questioni come Pace e Lavoro le forze della sinistra italiana anche quelle che si schierano su queste posizioni come una buona fetta del Pd, come Sinistra Ecologia e Libertà o come la Federazione della Sinistra devono sempre delegare ad altri soggetti non partitici che a turno sono la Cgil, la Fiom, le Acli, l'Arci, Libera, Emergency ?

Nella legislatura 2001-2006 l'attacco a Berlusconi che portò ad una stagione di vittorie dell'Ulivo (amministrative, europee e regionali) venne su 3 fronti principali : Giustizia, Guerra , Lavoro, in quegli anni i girotondi impegnati sul tema della legalità, il movimento della Pace sulla guerra in Iraq e la Cgil di Cofferati (oggi europarlamentare del Pd) sui grandi temi sociali agirono tra le mille polemiche e i mille distinguo INSIEME alle forze del centro-sinistra, spronando il centro-sinistra, affidandosi al centro-sinistra, replichiamo quella simbiosi tra movimenti e partiti non per sostituire i partiti, poichè "quando i partiti vengono distrutti arriva chi ha i soldi e le televisioni mica la società civile"  come ha detto più volte D'Alema (che chi scrive continua a rispettare e tenere in considerazione le sue analisi nonostante gli errori della dirigenza del Pd a favore dell'intervento) e bisogna dargliene atto, ma per far si che essi riprendano la forza per guidare un cambiamento fino in fondo.

Vedere oggi nel Parlamento italiano una sparuta rappresentanza (giusto qualche gruppo interno di cattolici e sinistra Pd e dell'Idv) di quel largo mondo di associazioni e movimenti che si batte per un cambiamento e per la Pace è triste.

mercoledì 23 marzo 2011

Il PD che ci piace : Bersani presenta alle parti Sociali il piano dei Democratici su Economia e Lavoro



Uno dei tanti luoghi comuni presso i politici e gli elettori del centro-destra ma spesso e volentieri anche presso l'elettorato progressista è quello secondo la quale il Partito Democratico e in generale il centro-sinistra non può rappresentare una valida alternativa al Berlusconismo poichè non dispone di idee, proposte e programmi.

Il Segretario del Pd Pier Luigi Bersani evidentemente sa che questo è uno problemi principali del campo riformista e cerca tra i mille problemi ed ostacoli di un partito-baraonda (a livello di correnti ed aree interne) di trasmettere una inversione di tendenza sotto questo punto di vista, cercando in tutti i modi di convincere gli elettori che il Pd non solo è l'unico grande partito che può organizzare il campo alternativo al berlusconismo (e su questo c'erano pochi dubbi vista l'entità elettorale del Pd che lo di fatto "costringe" ad essere baricentro di qualsiasi futura coalizione contro l'attuale maggioranza) ma soprattutto che il Pd ha le sue idee, le sue proposte e i suoi programmi sui punti cruciali che da anni sono al primo posto delle preoccupazioni degli Italiani (probabilmente le uniche rilevazione statistiche che sono sempre fisse e non registrano differenze e polemiche tra i Sondaggisti) : Economia e Lavoro, specialmente durante questo periodo di Crisi, tutt'altro che finita, checchè ne dicano le tre Dis-Grazie Berlusconi, Sacconi, Romani.

Già nei mesi scorsi il Pd si era mosso sotto questo profilo programmatico elaborando i Documenti su Lavoro ed Economia nel corso delle Assemblee Nazionali del Partito, usufruendo dell'impegno e delle capacità delle personalità del Partito più vicine a questi temi, come il Responsabile Economico del PD Stefano Fassina, braccio destro del Segretario e sfornato non a caso dalla Fondazione di Vincenzo Visco e dello stesso Bersani NENS (Nuova Economia Nuova Società).

Dopo questo percorso in seno al Partito fatto di sintesi e dibattito, questa settimana, i maggiori dirigenti del Pd (Bersani, Letta, Franceschini, Rosy Bindi e lo stesso Fassina) hanno incontrato tutti i rappresentati del Lavoro e dell'Impresa e si sono confrontati con loro sul Piano Alternativo per la Crescita e l'Occupazione, alla quale ha collaborato anche la Fondazione ItalianiEuropei diretta da Massimo D'Alema.

Il corposo documento del Pd (che si può leggere a questo link http://www.unita.it/polopoly_fs/1.278028.1300713619!/menu/standard/file/doc.%20fassina_DEF.pdf ) affronta in maniera precisa e puntuale i nodi spinosi della condizione economica e sociale sia del contesto Italiano ma anche e soprattutto ,seguendo lo spirito europeista del Partito e criticando la linea politica dei governi conservatori, dell'Unione : poca crescita, poca occupazione, poco reddito.

Sotto il profilo Europeo il Pd si muove nel solco delle proposte contenute nel "Patto Europeo per il Lavoro ed il Progresso Sociale" approvato dal Consiglio del Partito del Socialismo Europeo tenutosi nel Dicembre del 2010 a Varsavia (ed è per questo che chi scrive si chiede ancora cosa stia aspettando il Pd ad aderire ufficialmente al Pse e all'Internazionale Socialista soprattutto quando proprio in quel Consiglio di Varsavia una delle delegazioni più corpose era proprio quella del Pd con Bersani e D'Alema in testa) che sono principalmente 4 :

1) la creazione di una agenzia per il debito per acquistare i titoli dei singoli paesi aderenti all'UE ed emettere titoli di debito europei (Eurobonds) perciò garantiti in maniera collettiva
2) Finanziare tramite gli Eurobonds,la Tassa sulle Transazioni Finanziarie e una maggiore fiscalità Ambientale un piano Europeo per occupazione,innovazione e Green Economy, salvando quindi le Istituzioni Europee da quel pantano immobilista in merito alle questioni economiche e sociali degli ultimi anni che ha fatto molto male allo sviluppo industriale di tutta l'Unione, facendo arretrare le zone di merito e penalizzando ancora di più quelle già deboli
3) Fissare uno "standard retributivo" a livello comunitario in modo che ci sia omogeneità nei paesi tra Salari e livello di produttività, ovvero fare in modo che nei paesi con alta produttività e bassi salari questi ultimi vengono aumentati e ovviamente in quei paesi con bassi livelli di produttività si sviluppino politiche per aumentare la produttività ma al tempo stesso di avere certezza di un conseguente aumento retributivo
4) Una distribuzione del reddito da Lavoro più equa sia nei livelli diretti di Mercato del Lavoro che in quelli indiretti di Servizi e Tasse , per aumentare la fiducia e la capacità d'acquisto delle Famiglie

Sotto il profilo Nazionale le proposte del Pd sono in linea con le già note posizioni del centro-sinistra su Giustizia Fiscale (spostando il carico dal Lavoro, Pensioni ed Impresa alla Rendita), Liberalizzazioni e quindi un Mercato della Concorrenza ma anche delle Regole su tutti i livelli, progressiva riduzione del Debito Pubblico di pari passo con una riorganizzazione di qualità della Pubblica Amministrazione, più efficace, universale ma meno costosa senza però effettuare Tagli Lineari specialmente su Sanità, Ricerca ed Istruzione ; a queste posizioni già conosciute e potremmo dire "classiche" del centro-sinistra si aggiunge un obiettivo ambizioso che in questi tempi di Berlusconismo non può che essere prioritario : innalzamento robusto dell'Occupazione, in special modo Femminile, attualmente tra le più basse in Europa grazie ad una politica sociale di rafforzamento del Welfare e delle Politiche Famigliari (per tradurlo in uno slogan "Più Asili Nido Pubblici"), reinserendo tra le altre cose la norma introdotta dal governo Prodi a tutela della donna lavoratrice in maternità, vergognosamente tolta dal governo Berlusconi ad inizio legislatura.

Accanto a questo obiettivo nobile ma soprattutto conveniente (il Pd ha previsto grazie all'incremento dell'Occupazione Femminile conseguenti incrementi del PIL nella misura del mezzo punto percentuale annuo che non sono mica noccioline), il Pd in linea alla proposta dello "standard retributivo" europeo di cui parlavamo sopra ritiene necessario un aumento del livello di produttività del sistema industriale con conseguente aumento delle retribuzioni (oggi tra le più basse d'Europa).

Le parti Sociali convocate (Cgil,Cisl,Uil,Confindustria e Confcooperative le maggiori) hanno apprezzato il Piano evidenziando ognuno la proposta o le proposte che più sono sembrate positive, cosi se la Confindustria come ovvio ha apprezzato molto i passaggi su produttività e ricerca, al tempo stesso Cisl e Uil si sono espresse a favore dei punti su fisco, debito pubblico e crescita, la Cgil, presente direttamente con la Camusso (al contrario le altre associazioni hanno mandato dei vice o comunque non i leaders che tutti conosciamo ovvero i vari Bonanni, Angeletti e Marcegaglia, segno che, checchè ne dica Fioroni il PD e la Cgil hanno ancora un legame forte e stretto che non può che far del bene al Partito) ha apprezzato particolarmente l'obiettivo occupazionale e retributivo chiedendo comunque , nello spirito dell'iniziativa che doveva essere un confronto e non un mero incontro descrittivo, un rafforzamento delle politiche sociali (osservazione più che giusta).

Nonostante chi scrive ha qualche dubbio su questo atteggiamento del Pd di ostilità ferma e decisa (per motivi elettorali ?) nei confronti di operazioni patrimoniali, questo pacchetto di riforme economico-sociali del Pd è avanzato ed efficiente e ha trovato ampio consenso presso le parti Sociali (cosa che invece non riesce praticamente mai a questo Governo che sa solo dividere e sparigliare i rappresentati del mondo produttivo), un pacchetto che se messo in condizione di essere applicato darebbe (questo si) una scossa all'ingessata e debole economia italiana ed europea, sicuramente più efficace della sbagliata ed inutile modifica per puro scopo ideologico dell'articolo 41 (a proposito qualcuno ne ha sentito parlare ancora ?) della Costituzione.

Per concludere urge però una domanda politica e non polemica al Pd, ma questo Pacchetto cosa si aspetta a farlo conoscere anche alle altre forze politiche dell'opposizione ? Forse già solo su questi primi paletti programmatici si potrebbe cominciare a vedere chi si smarca e chi si siede al Tavolo dell'Alternativa a Berlusconi, no ?

martedì 22 marzo 2011

Cantonali Francesi,vince la "gauche" ma Astenuti ed Estrema Destra preoccupano


Mentre si consuma l'intervento della Coalizione Internazionale dei "volenterosi" a danni del popolo Libico in Francia Sarkozy si becca l'ennesima sconfitta elettorale, nel primo turno delle Elezioni Cantonali la "gauche" francese, Socialisti in primis ma anche Verdi, Comunisti, Radicali, Repubblicani e formazioni varie di sinistra registrano ancora una volta un consenso vasto, intorno al 50% dei voti, malissimo il centrista MoDem (gli amici Francesi del nostrano Francesco Rutelli) ampiamente sotto il 2%, sconfitta secca per l'Ump che assieme ai suoi alleati di centro-destra è poco sopra il 30% dei voti.

Se da un lato ormai si è quasi sicuri che l'anno prossimo le Presidenziali vedranno l'uscita di scena definitiva dell'improvvisato Sceriffo del Mediterraneo , è evidente però che sono preoccupanti i dati dell'Astensione che supera il 55% e il successo del Fronte Nazionale con il 15% dei consensi (quindi ad oggi un partito grande più o meno come l'UMP), il partito di estrema destra dove si è da poco assistito al passaggio di testimone tra Le Pen padre e Le Pen figlia ( qualche giorno fa in Italia a Lampedusa con Borghezio a vomitare dichiarazioni sprezzanti sugli Immigrati del Nord Africa).

Questi dati sono più che preoccupanti, per alcuni motivi : 1) L'elettorato Francese che pure aveva fatto registrare un forte dato di astensione anche alle regionali dell'anno scorso pare sfiduciato e deluso, e non solo dal Presidente in carica ma dalla Politica in generale e questo non è mai un fatto positivo 2) la vittoria delle Sinistre unite potrebbe consistere nel fatto che in queste elezioni "intermedie" la Gauche è riuscita a mobilitare il suo elettorato "storico" evitando il problema dell'astensione che invece sembra aver decimato l'Ump ma questo schema e viene il punto 3) in un confronto elettorale di "peso" come sono le Presidenziali funzionerà lo stesso ? oppure una impennata dei votanti potrebbe giocare qualche brutto scherzo alla Sinistra ? Ed infine e veniamo al punto 4) qualora l'Ump cedesse ancora più terreno e la Destra xenofoba e nazionalista della Signora Le Pen dovesse accedere al Ballottaggio, cosa accadrebbe ? Pur di non far vincere i Socialisti gli elettori di centro-destra voterebbero il Fronte Nazionale (e li prevedo un bel testa a testa, non solo elettorale ma soprattutto ideologico e di emergenza) oppure si potrebbe replicare, verso sinistra questa volta, il "patto repubblicano" del 2002 ? Non abbiamo le risposte per ora, una cosa è sicura la Gauche alle Presidenziali dovrà ottenere una vittoria piena sul campo anche con un aumento , prevedibile, dei votanti , e le Primarie del Partito Socialista (se non scadono negli errori/orrori di quelle Italiane) possono aiutare molto, ma cosa ancora più importante e prioritario dovrà fare di tutto per evitare un ulteriore rafforzamento dell'Estrema Destra, in una Europa vecchia ed impaurita che vede come il fumo negli occhi l'Intervento in Libia non per le sue storture guerrafondaie ma per una "invasione" di Immigrati un Presidente Francese del Fronte Nazionale è proprio l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno.

lunedì 21 marzo 2011

Napoli,SEL fa la scelta giusta e si schiera con Morcone


A Napoli Sinistra Ecologia e Libertà,il partito fondato dal Governatore della Puglia Nichi Vendola ha dato la parola ai suoi iscritti per sciogliere il nodo del candidato a Sindaco per il centro-sinistra, le candidature sul campo erano due : Mario Morcone, prefetto anti-camorra dal curriculum perfetto (mi si passi la simpatica assonanza) candidato dal Partito Democratico e Luigi De Magistris, ex-pm a Catanzaro, euro-deputato e capo dell'area movimentista dura e pura dell'Italia dei Valori.

Con 350 voti Morcone si è imposto sui 254 di De Magistris, finalmente una buona notizia per il Centro-Sinistra campano e nazionale.

Dopo la bufera delle Primarie inquinate dai brogli e il triste balletto delle candidature, Sinistra Ecologia e Libertà che più volte era stata tirata per la giacca dalle forze che attualmente sostengono De Magistris (oltre all'IDV anche la Federazione della Sinistra che già alle Regionali aveva presentato come candidato Governatore il piemontese Segretario Nazionale Paolo Ferrero non raggiungendo nemmeno il 2% dei consensi) ha scelto per il meglio, ha scelto un candidato pulito ma soprattutto capace (altro che "continuità con il bassolinismo" come tuona De Magistris) che visto l'andazzo del Partito Democratico campano in pochi si sarebbero aspettati.

E invece il PD oltre ad aver fatto i conti con il passato amministrativo del centro-sinistra sembra aver voluto finalmente cambiare pagina con una candidatura esterna e di alto profilo, un bel pollice in alto va quindi al Partito Democratico e a Sinistra Ecologia e Libertà che si è cosi affiancata alle forze che sosterranno Morcone.

Su De Magistris il giudizio di chi scrive non è negativo, De Magistris può essere una risorsa per il nuovo Ulivo, per l'alternativa che prima o poi il PD e il centro-sinistra saranno "costretti" a costruire contro il berlusconismo, ma le modalità e lo spirito egoistico che hanno mosso la candidatura dell'ex-Pm hanno provocato una spaccatura che potrebbe essere fatale al Centro-Sinistra e che potrebbe aprire la strada alla Destra di Cosentino.

Anche solo sotto il profilo numerico il Centro-Sinistra se gioca Unito ha tutte le carte in regola per mantenere l'amministrazione del Capoluogo campano, basta dare una rapida occhiata ai Risultati delle Regionali 2010 dal sito del Ministero dell'Interno (  http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=R&dtel=28/03/2010&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=15&levsut1=1&lev2=51&levsut2=2&lev3=490&levsut3=3&ne1=15&ne2=51&ne3=510490&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S ) :

Stefano Caldoro che nel 2010 godeva dell'appoggio di Finiani ed UDC (che invece oggi puntano ad una candidatura per sperimentare il Terzo Polo) si attestava sotto il 51% (49,3%),il sindaco di Salerno De Luca appoggiato dal Centro-Sinistra (meno la Federazione della Sinistra) raggiungeva il 46,5%.

Con una campagna elettorale bene impostata e un candidato ottimo come Morcone il Centro-Sinistra unito (dal PD alla Federazione della Sinistra) avrebbe tutte le carte in regole per riaprire la partita a Napoli e per evitare l'arrivo dei prestanome di Cosentino e della Camorra, si spera che De Magistris lo capisca, ci guadagnerebbero in primis i Napoletani.

domenica 20 marzo 2011

Quando Veltroni e Casini tifavano il movimento Arcobaleno

2011 - "Chiamiamo le cose con il loro nome, con la Libia è Guerra, e l'ha voluta Gheddafi. L'Italia sarà unita nella Guerra al Dittatore" - Walter Veltroni , leader del MoDem ,corrente minoritaria di veltroniani e popolari dc dentro il Partito Democratico

2003 - "Ma la manifestazione di ieri ha dimostrato che esiste uno spazio per la politica, che si può sfuggire alla drammatica alternativa tra terrorismo e guerra. Saddam se ne deve andare ma non necessariamente grazie a un bombardamento" - Walter Veltroni ,all'epoca Sindaco di Roma per l'Ulivo

2011 - "L'Udc sosterra' "senza se e senza ma" il Governo nella partecipazione alle azioni militari nei confronti della Libia stabilite in sede Onu" - PierFerdinando Casini ,leader dell'Unione di Centro

2003 - "Credo che nessuno possa avere l'esclusiva della pace, né la destra né la sinistra. La pace non ha colore, è e deve essere un valore condiviso. Come presidente della Camera non voglio dare ricette a nessuno, ma ai miei amici del centrodestra consiglierei di non lasciare il monopolio della pace al centrosinistra". - PierFerdinando Casini ,all'epoca Presidente della Camera per la Casa della Libertà.

Viva la Coerenza !

La Libia,l'intervento e gli errori del PD


Il Partito Democratico ha attaccato in queste ore il Governo Berlusconi IV a causa dell'astensione della Lega Nord in Commissione al Senato e i toni duri di Bossi contro l'intervento.
"Il governo non ha più la maggioranza in politica estera" ha tuonato il vice-segretario Enrico Letta,dimenticandosi evidentemente che tale maggioranza,che al contrario è solidissima,gliel'ha procurata proprio il PD assieme al Terzo Polo (UDC,Futuro e Libertà,Mpa,Liberaldemocratici e Alleanza per l'italia),probabilmente non c'è mai stata una maggioranza più forte e larga in Politica Estera,una maggioranza trasversale che in fretta e furia ha recepito la Risoluzione ONU e anzi ha giudicato questa mossa "tardiva".

I precedenti ovviamente non facevano sperare per il contrario,ricordiamoci il Kosovo,l'Albania,l'Afghanistan,l'Iraq,ma ancora in precedenza la prima grande spaccatura parlamentare sulla Guerra del Golfo in seno all'allora PCI-PDS.

L'intervento della Triade Stati Uniti-Inghilterra-Francia non è mossa da scopi umanitari (durante la Seconda guerra civile del Congo ci furono quasi 6 milioni di morti,la comunità internazionale non intervenne),ma da interessi economici,e l'Italia pur di non perdere la sua futura fetta (minoritaria) di Gas e Petrolio mette a disposizioni basi e attrezzature e da oggi anche i suoi stessi aerei e caccia per fare cosa ? Sicuramente non per imporre una No Fly Zone,i raid hanno già dato una bella batosta alle truppe di Gheddafi che ciononostante riconquistano in queste ore Misurata e i bombardamenti sarebbero dovuti già terminare,invece le truppe della Coalizione Internazionale "coraggiosa e responsabile" continua a bombardare le città in mano a Gheddafi coinvolgendo i civili,le notizie dei cosiddetti "danni collaterali" arriveranno a breve,purtroppo.

Il Rais non è sicuramente un personaggio da supportare ,specialmente non nella misura adottata dal governo Berlusconi (il vergognoso baciamano,l'accoglienza faraonica ecc..) ma la prova di forza di Obama,Sarkozy e Cameron ha buone probabilità,purtroppo,di portare ad un nuovo Iraq o ad un nuovo Afghanistan : governi fantoccio assolutamente slegati dalla sovranità e dalla volontà popolare e una popolazione divisa che vive arrangiandosi,uno scenario agghiacciante.

Compito dei Progressisti in situazioni come queste dovrebbe essere rilanciare il Tema della Pace,chiedere urgentemente un Cessate il Fuoco,come fanno l'Unione Africana e grandi paesi come la Cina o la Russia,è mai possibile che le forze del centrosinistra europeo,dai Democratici italiani ai Laburisti Inglesi e Socialisti Francesi debbano scavalcare a destra la mite democristiana Merkel ? Chi si oppone ad una linea simil-tedesca avanza il problema geografico,secondo chi scrive è solo un bluff che può andar bene per un talk-show televisivo ma la Nato ha il dovere di proteggerci,il Presidente del Copasir Massimo D'Alema ha avanzato la richiesta di uno "scudo di protezione" Nato per l'Italia,giustissimo,ma lo scudo si può ottenere anche senza entrare attivamente nell'Intervento,è un diritto dell'Italia non un favore che va ricompensato.

Nel fronte dell'opposizione l'unica voce chiara è stata,e lo dico da compagno di area PD,quella della Federazione della Sinistra che ha ribadito ,coerentemente,il suo impegno a favore di una trattativa per la pace e la fine delle ostilità,al contrario la presa di posizione di Nichi Vendola e di Sinistra Ecologia e Libertà ha deluso molti,il comunicato di SEL è un piccolo gioiello di "maanchismo" militante degno del peggior Veltroni.

Il centrosinistra rifletta,in Libia la Triade "responsabile e coraggiosa" con a capo Sarkozy novello sceriffo del Mediterraneo (lo stesso che tutti contestavano fino a pochi mesi fa per l'espulsione inefficace e sbagliata dei cittadini Rom dalla Francia) non va per interesse umanitario,va per far illudere i ribelli (per altro guidati da un ex-ras di Gheddafi,il ministro della Giustizia) che verrà importata la Democrazia occidentale, per poi imporre un sistema politico a loro consono,le forze progressiste dovrebbero denunciare con forza questo intervento di matrice imperialista volto esclusivamente a privatizzare i Pozzi petroliferi per darli in pasto alle compagnie multinazionali,si spera in un ripensamento,ma sarà sempre e comunque troppo tardi per i civili di Tripoli sotto le bombe a stelle e strisce.